Il quarto album dei Folkamiseria è un elogio alla follia, in bilico tra rock, folk, blues, reggae e pop, tra musica irlandese e dialetti italiani. Ogni canzone, ogni tappa esplorativa del percorso di fuga, ogni follia è un pretesto per sondare le proprie passioni liriche e musicali.
Nel disco, tra gli altri, tre ospiti speciali: Cisco (sua è la voce in “Un bicchiere”), Lorenzo Monguzzi (voce dei Mercanti di Liquore e chitarra di Marco Paolini, il quale si concede degli interventi recitati su “Fernet Blues” dopo aver firmato la revisione testi dell’intero album), e i torinesi Bandakadabra, i cui arrangiamenti swing infiammano “Caffeina”. Questo artista non ha ancora un canale ufficiale VEVO, scopri come attivare il tuo canale VEVO e monetizzare i videoclip!
Quando avete deciso di dedicarvi alla musica e perché?
La scelta è arrivata da giovani, intorno all’età del liceo, forse per quell’idea mista di viaggio, libertà, rock’n’roll, misticismo ed estetica che stava intorno alla nostra acerba ma magnifica visione di allora della musica (e del musicista). Suonare e viaggiare facevano per noi parte di un unico grande percorso con cui affrancarsi dalla nostra stretta realtà di provincia.
Quali sono stati i vostri primi passi nel mondo della musica? Raccontateceli.
I primi passi nel mondo della musica sono stati principalmente accademici, avendo in tanti di noi frequentato da giovani il conservatorio. A quello si sono aggiunte le diverse esperienze sul “campo”, i gruppi da garage, i concerti nei posti più sperduti, per poi arrivare al mondo folk che intorno ai 20 anni ci ha travolti come un’onda, con tutte le sue session, le notti passate a suonare ed i suoi personaggi “particolari”, racchiusi tra campanilismo e globalità.
Qual è il vostro genere musicale?
Il nostro genere musicale è il Folk. Aperto però a tutte le diverse contaminazioni che il termine concepisce. Basta ascoltare i nostri vecchi album per capire che non siamo catalogabili come Folk/Rock o Punk/Folk o Irish/Punk o Trad/Rock o altre etichette che devono sempre essere affibbiate. Con questo nuovo album (FOLLIA) facciamo un passo in più e ci apriamo al mondo Pop. Volendo trovare un genere ora, si può dire che questo album è un Rock-Pop-Folk
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Quali artisti hanno influenzato la vostra scelta musicale?
Negli anni le influenze sono state molteplici, dal mondo folk tradizionale (Ciapa Rusa, Chieftains, Dubliners) e non (Carlos Nunez, Skettyvore) fino all’irish punk/rock originale (Pogues), passando però da tutta una serie di influenze non basate sul folk di matrice celtica. Nei due anni di tournee con gli Inti Illimani, ad esempio, abbiamo iniziato a suonare alcuni strumenti sud-americani, abbiamo col tempo integrato alcune ritmiche prese dalla rumba catalana di Muchachito così come alcuni cambi di tempo repentini propri dei concerti dei Mano Negra ed in seguito di Manu Chao. Abbiamo inserito groove reggae e funky, così come un organo hammond nell’organico, per arrivare a lidi quasi progressive sulla scia dei Jethro Tull e a sperimentazioni elettroniche. Con questo album ci siamo aperti anche al costrutto dei brani ed al cantato un po’ più pop internazionale, con brani che possono ricordare i Lumineers o i Beirut. In linea di massima non possiamo affermare di avere artisti di riferimento perché sarebbe inesatto, abbiamo generi di riferimento ed esponenti di tali generi, da cui cerchiamo di prendere ciò che più ci interessa nell’ottica di migliorare la nostra musica.
Avete pensato di mettere insieme una band per i live?
Al momento i Folkamiseria hanno all’attivo più di 700 concerti negli ultimi 10 anni 😉
Che cosa nei pensate dei Talent Show?
Mai Red Ronnie ha espresso un parere più condivisibile di quello sui talent show, condividiamo in pieno le sue parole. E un po’ ci spiace vedere artisti che stimiamo o abbiamo stimato finire a fare da giudice in queste piccole gare mediatiche.
Cos’è la musica per voi?
Il nostro lavoro e la nostra passione. Come tutte le passioni esagerate alle volte sembra di non poterne fare a meno, mentre altre volte quasi te ne vuoi staccare, ma poi alla fine ti manca e da lei ci torni sempre.
Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Metissage, Groove, italo-celts meshup
Quando prevedete di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
L’album FOLLIA uscirà il 17 Marzo, sicuramente lanceremo un video col secondo singolo estratto dall’album per l’estate. E poi ci rimetteremo a scrivere… Puoi raggiungere tutte le emittenti italiane e straniere inviando la nuova Cartolina Digitale!
Abbandonereste l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Come musicisti a tutti noi è capitato di avere brevi o lunghe esperienze musicali all’estero. Possiamo quindi affermare che non ci sposteremmo all’estero, ogni stato ha i suoi problemi e i suoi metodi per gestire e burocratizzare la musica, con i suoi pro ed i suoi contro. E’ il classico discorso dell’erba del vicino, tante volte parlo con amici musicisti irlandesi, francesi o spagnoli che mi dipingono l’Italia come un paradiso perché si riesce a suonare tanto (un po’ come noi italiani dipingiamo il panorama irlandese, dove secondo noi ogni pub fa suonare ogni sera, oppure quello del folk francese). L’importante è impegnarsi, indipendentemente dal paese in cui ti trovi. A meno che, chiaramente, non ti avventuri in un progetto per il quale, ad esempio, un paese sta diventando capostipite, per cui può valere la pena, a livello di influenze, viverci per godere del movimento creativo che si può generare. In ogni caso, per ogni musicista, sarebbe doveroso viaggiare per conoscere diversi stili ed influenze, musicisti e realtà, per portarsi questo bagaglio a casa ed integrarlo nel proprio progetto (musicale o di vita).