Quinn Carter è Togolese di nascita, abitante in Italia, cittadino del mondo. La sua smisurata passione per la musica, in particolare per l’R&B, l’Hip-Hop e il Rap, lo ha da sempre motivato anche nei momenti più difficili.
Nell’ultimo periodo ha avuto modo di iniziare un percorso musicale che lo ha portato allo studio del canto e a mettere in musica le sue innumerevoli idee. E grazie all’incontro quasi fortuito e alla successiva collaborazione con un produttore locale ha realizzato la sua prima opera intitolata “Alive Again” (2015) e la seconda intitolata “She” (2016).
Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Da sempre scrivo testi di mio pugno ma non ho mai pensato di metterli in musica credendo, forse, di non esserne capace, di non averne i mezzi. Poi ho sfidato me stesso e ciò che ne è uscito mi ha piacevolmente stupito! Ho capito che le mie innumerevoli idee non solo possono, ma DEVONO essere messe in musica poiché questo è l’unico modo che ho di esprimere ciò che ho dentro, l’unico modo possibile per me di sentirmi davvero vivo.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?
Ho contattato un produttore locale con il quale ho lavorato su alcune basi. Ho registrato “Alive Again” nel 2015 (un brano rap-rock) e “She” nel 2016. Per “She” sto anche lavorando sul videoclip che uscirà a breve.
Qual è il tuo genere musicale?
Afro-Dance, hip-hop e r&b, pop e dance.
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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Chris Brown, Wiz Khalifa, Lil Wayne e molti altri. Ma anche la musica africana, quella con cui sono cresciuto.
Hai mai pensato di mettere insieme una band per i live?
Certamente! La musica “suonata” dà un valore aggiunto alla qualità di un brano, sia che si tratti di musica pop e R&B, sia che si tratti di rap o dance. Provenendo dall’Africa, per me le percussioni hanno molta importanza e un musicista che (tra gli altri) sicuramente non mancherà nei miei live è proprio il percussionista! Come anche i coristi, che sono un elemento molto importante nel miei pezzi.
Che cosa ne pensi dei Talent Show?
Non fanno per me. Io sono sì un cantante, ma sono principalmente un autore. Credo che i Talent si focalizzino maggiormente sulle doti vocali dei cantanti e secondariamente sull’interpretazione. La mia dote principale è la creatività e in un talent credo che non avrei sufficiente spazio per dimostrare ciò che valgo.
Che cos’è la musica per te?
Vita! L’unica cosa che mi rende felice e che, allo stesso tempo, mi strugge. Un po’ come accade nei rapporti di coppia. Il nostro è decisamente vero amore!
Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Fresco, nuovo, spontaneo.
Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Per l’album ci vorrà un po’. Il prossimo singolo tra un paio di mesi.
Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Assolutamente, se questo prevedesse un percorso formativo di accrescimento personale.