Umberto Longoni é stato definito un cantastorie, un cantafavole o “l’ultimo cantautore genovese”: sia per le sue origini per metà liguri, sia a causa di un’ispirazione nelle musiche ma soprattutto nei testi che, sebbene del tutto originale, é spesso in linea con i notissimi cantautori che hanno fatto epoca nella musica italiana.
Non é un caso, inoltre, che il suo primo album ( in coppia con Tony Dresti, ex bassista di Franco Battiato) “Scusa se sono un poeta” ( 2018) sia stato edito dalla Saar Records , casa discografica che fu di Luigi Tenco, e voluto dal suo direttore artistico Roby Matano: grande amico di Tenco, di Gino Paoli e scopritore del talento di Lucio Battisti.
Nel passato di Umberto Longoni, in giovanissima età, ci fu una lunga collaborazione con Daniele Pace ( noto esponente del trio Pace-Panzeri-Pilat e degli Squallor), un contratto come autore-compositore con la Suvini Zerboni gruppo CBS-Sugar, una sua canzone cantata da Gigliola Cinquetti ( “Artista Vagabondo”) che girò il mondo, tradotta in vaie lingue. Oltre a molte altre cose tra concerti, apparizioni televisive e collaborazioni varie.
Oggi, Umberto Longoni, si presenta da solo, con un altro album ( M.P.C. Records) contenente nove brani tra cui quello che gli dà il titolo ”Un clochard d’appartamento” e che dipinge una situazione affettiva ,sentimentale e sociale tristemente diffusa tra coloro che vivono da separati in casa una dolorosa esperienza di abbandono a se stessi. Eppure tale delicato e triste argomento é presentato con la consueta vena poetica/malinconica che contraddistingue i suoi testi.
Le recenti esibizioni pubbliche più importanti di Umberto Longoni:
– Teatro Manzoni di Milano, nell’ambito di uno spettacolo con Luisa Corna
– “Che musica a Milano” nel noto locale Arlati, in una serata con Radius e alcuni componenti della Premiata Forneria Marconi
– Legend Club di Milano