“E SEI GIÀ QUI” è la seconda fatica della band campionese dei KROMA. Si tratta di un brano malinconico e dal significato profondo; il sopraggiungere della depressione. “Un filo d’erba non può andare lontano, se tolto dalla terra, tenuto prigioniero in mano”, racconta il testo già subito in entrata. Ne segue la narrazione di tutto lo scoramento di un uomo che nella sua solitudine cerca in qualche modo di contrastarne la devastante disperazione. “E sei già qui, con tutti i tuoi perché e quei sospiri così, precisi ai tuoi soliti Cliché”; non è la prima volta che il personaggio della canzone è confrontato con la malinconia interiore e persistente: “E sei già qui, non ti aspettavo più. Seguivo il tramonto dietro uno steccato di bambù”, in precedenza però ne era sempre uscito e nel suo io era convinto di essere riuscito finalmente a diventarne immune. Il brano si conclude poi con la ricerca di un nuovo equilibrio, che però non accetta compromessi, “È come provare a fare pace dopo la tempesta e poi gettare via ciò che resta”. Suggestivo il video, realizzato in un’oscura Buenos Aires notturna dal regista “tanos”, Aquiles Gomez, fra ballerini di tango e l’infernale traffico della capitale argentina.
Testo e musica di “𝐄 𝐒𝐄𝐈 𝐆𝐈𝐀̀ 𝐐𝐔𝐈” sono di Giuseppe Cortesi. Gli arrangiamenti sono invece di Nicola Bonino e Sebastiano “Seba” Cornea. Il singolo è pubblicato da Pyramide.
Produzione artistica: Vittorio B. Grandi
Etichetta: Pyramide
Uscita: 8 novembre 2024
Chi sono i KROMA:
I KROMA nascono casualmente una sera d’inverno in un ristorante di Campione d’Italia, quando cinque amici musicisti, attivi a cavallo fra Lugano e il lago di Como, si incontrano per una cena conviviale dalla quale inaspettatamente scaturisce il progetto per un singolo estivo e un album a seguire. Stephan Toma (voce e chitarra), Dragan Dima (chitarra elettrica), Miran Mircea (basso), Nicola Bonino (tastiere) e Sebastiano “Seba” Cornea (batteria) arrivano tutti da esperienze musicali diverse, tra pop, rock, jazz e altri generi. Da anni attivi quali turnisti sui palchi di tutta Europa e in infiniti studi d’incisione, i cinque hanno pensato per una volta di realizzare un progetto che rispecchiasse loro stessi e il grande affiatamento che provano suonando insieme, con l’intenzione in primis di divertirsi e far divertire. La scelta di uno stile che riporta agli anni 70 è dovuto a un sogno comune, quello di ricordare uno dei periodi storici musicalmente più belli di sempre, sia in Italia che nel mondo, che nessuno di loro ha mai potuto vivere in quanto non ancora nati.
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