È disponibile, dal 6 dicembre 2021, su tutte le principali piattaforme di streaming e broadcasting, il nuovo brano di Desa dal titolo “Altra Storia”: un pezzo urban, che si muove in maniera sperimentale e visionaria all’interno dei canoni della musica pop internazionale.
Desa, aka Giuseppe De Santis, nasce a Salerno nel 1993.
Sin da piccolo, nutre un forte amore per la musica che, in un primo momento, vive grazie alla madre, che lo alleva all’interno delle aule della sua scuola di danza, dove gli fa muovere i primi passi circondato da musica di ogni genere: classica, jazz, pop, sia italiana che internazionale.
Accanto al suo percorso da ballerino professionista, Giuseppe inizia a interessarsi al canto, studiando con diversi maestri, partecipando a piccoli concorsi locali e affinando il suo orecchio, il suo gusto e la sua tecnica offrendo performance, in solo o in gruppo, in diverse realtà della Salerno da bere.
Durante il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19, decide di raccogliere tutti i sogni e le idee accumulate negli anni, che non avevano mai trovato prima risonanza e supporto nel mondo intorno a lui, e dà vita ad un nuovo progetto artistico: Desa.
Fondamentale, per lui, è stata la collaborazione con il compositore e producer salernitano Gaetano Del Gaiso, eclettico polistrumentista e arrangiatore, con cui Desa aveva stretto amicizia durante l’esperienza condivisa nella rock band salernitana “Orchidea”.
Il sodalizio filiale e professionale con Gaetano risulta cruciale per lo sviluppo del progetto, grazie alla fiducia, al supporto e al fruttuoso incrocio di gusti e sensibilità, che danno vita ad un genere pop ricercato, ma anche sperimentale e alternativo.
Dopo il debutto con “Soltanto Noi”, una ballad con echi orchestrali, accompagnata dal relativo video ufficiale disponibile su YouTube, ha fatto seguito “TRAVMA”, un brano elettropop in lingua inglese, dove forti sono le influenze alternative-pop e synth-wave.
“Altra Storia” segna il ritorno all’italiano, e ci racconta, nei suoi 3 minuti e 15 secondi, la dipendenza affettiva. Il brano, infatti, mostra l’artista alle prese con la sua fame di amore, descritta in maniera quasi cannibalesca.
“Ho scritto ‘Altra Storia’ in un tentativo di esorcizzare il passato. […] Prima ero molto diverso, cercavo disperatamente l’approvazione degli altri, nonostante sentissi di avere qualcosa di rotto dentro.” – racconta Desa – “…volevo tenerli [gli altri, ndr.] distanti, ma al contempo avevo bisogno di quell’attenzione, di quella gratificazione. […] Finalmente posso guardare indietro senza timore: ho fatto pace con i miei demoni, e ora sono i miei migliori amici con cui fare festa!”