Serena De Carlo prepara la pubblicazione del nuovo album e pensa ad esibirsi all’estero

Serena De Carlo nasce in un piccolo paese della Basilicata, Melfi (Pz), nel 14 Novembre del 1992. E’ sempre stata una bambina molto timida e chiusa, un po’ come tutti gli artisti era solitaria e sognatrice. Ha cominciato il suo percorso artistico con la danza, a sei anni, sua madre Angela decise di iscriverla ad un corso di danza classica e moderna che ha frequentato per quasi cinque anni, ma che poi ha messo da parte in quanto non le interessava fare la ballerina, anzi Serena appena ne aveva la possibilità cantava, spesso sulle note di Laura Pausini, stereo a tutto volume, una spazzola tra le mani e tanta voglia di far uscire tutta la voce che aveva.

Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Canto praticamente da quando ero bambina. Ricordo che ascoltavo Laura Pausini a tutto volume e con una spazzola tra le mani mi scatenavo e cantavo a squarciagola. Dici che ho capito che cantare sarebbe stata la mia vita partecipando ad una serata karaoke in Spagna, ero in vacanza con la mia famiglia, incoraggiata da mia sorella maggiore mi sono alzata e ho cantano Almeno tu nell’universo di Mia Martini. Non so come non so perchè ho riscontrato un bel successo, la gente che era fuori rientrava dentro per sbirciare e quando il brano si è concluso ho alzato gli occhi e ho visto una folla ad applaudirmi è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli.
Sono stata affiancata da un cantante del mio piccolo Paese. Facevamo assieme piazze, matrimoni, poi ho cominciato a fare qualche passo da sola iscrivendomi a vari concorsi canori di piccola – medio importanza, alcuni vinti, altri persi, faccio parte di una band, facciamo serate nei locali con cover in acustico. Sono riuscita, con l’aiuto dei miei genitori ad incidere un disco di brani inediti “VITA, MORTE E MIRACOLI” e ora sto completando quello cover per poter partire al più presto con un tour.

Qual è il tuo genere musicale?
Diciamo che ascolto tutto e niente. Mi spiego meglio, può sembrare strano ma, non ascolto molta musica, non ho un genere in particolare che seguo. Mi sento più portata per il pop / rock. Ma mi riesco ad adattare un po’ a tutti i generi e cerco sempre di rendere personale un brano.


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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Per la maggior parte musica italiana. Non apprezzata proprio da tutti, viene ritenuta un po’ antica o troppo commerciale. Mi piacciono gli anni 60 / 70, Bertè, Rettore, Mia Martini, Mina ma anche, Mannoia, Pausini, Giorgia.

Hai pensato di mettere insieme una band per i live?
Faccio già parte di una band come ho già scritto prima e ora ne sto mettendo su un’altra per il mio tour.

Che cosa nei pensi dei Talent Show?
Penso che facciano tanto bene quanto male. E’ meraviglioso poter dare la possibilità ad artisti emergenti di farsi avanti e di farsi notare, sicuramente anche non diventando famosi si acquista un certo tipo di visibilità, però ci viene data davvero questa possibilità o comunque sia poi ci sono meccanismi che mettono sempre in secondo piano la meritocrazia?!?!??!? Chi lo sa.

Cos’è la musica per te?
La musica per me è tante cose. Mi ha dato talmente tante emozioni nel corso della mia vita che non saprei definirla con una sola parola. Quando ho cominciato a cantare per me la musica era una distrazione, era qualcosa da fare per distrarmi, mi faceva star bene, ma non cantavo in pubblico era una cosa mia. Quando poi ho cominciato a studiare al M.A.S. (Music, Art & Show) di Milano era diventato faticoso, ero arrivata al punti di odiarla la musica è stato un periodo molto duro per me, non mi sentivo all’altezza, non riuscivo mai a fare di più e a stare al passo con gli altri, mi sentivo una nullità. Poi ho trovato il coraggio e la forza di esibirmi, volevo farmi ascoltare, volevo dire la mia, questo mi dava sicurezza, certo non si può piacere a tutti ma mettersi a nudo così davanti ad un pubblico non è per tutti. Ora vorrei che musica diventasse il mio lavoro e quindi completare il cerchio per poter dire effettivamente che io vivo di musica.

Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Originale, spiritoso, sincero.

Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
In realtà sono già due anni che ho completato il mio disco, ma non è ancora in commercio, diciamo che sto aspettando il momento giusto e il modo giusto.

Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Certo. Sarebbe davvero un’esperienza da fare, credo che mi servirebbe come artista e come persona. Ho ancora tanto da imparare tecnicamente e culturalmente, quindi…si parteeeee!

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